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Piccoli passi verso il recupero dall’anossia

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Spesso in ospedale abbiamo il privilegio di assistere in prima persona ai miglioramenti che i nostri pazienti sperimentano con le cellule staminali prima della loro dimissione. In generale, i pazienti possono dover aspettare dai tre ai nove mesi per iniziare a notare i primi segni di guarigione. Tuttavia, questo non è stato il caso di Arthur Salvador Da Silva.

Arthur è nato nel sud del Brasile e, nonostante avesse solo 8 mesi, l’équipe medica di Beike Biotechnology ha approvato il trattamento con cellule staminali. Così il 16 dicembre sono arrivati a Bangkok, in Thailandia. Suo padre Rodrigo l’ha detto chiaramente quando ha detto ai medici e al personale che il suo obiettivo principale era quello di dare al suo bambino una possibilità di migliorare la sua qualità di vita, anche se questo significava trascorrere le vacanze di Natale lontano dalla loro famiglia in Sud America.

Il trattamento con cellule staminali è stato un miracolo di Natale

Fortunatamente per Rodrigo, il Natale trascorso in Thailandia potrebbe essere il più memorabile fino ad ora, perché Arthur ha iniziato a migliorare in un modo che i medici in Brasile avrebbero ritenuto inconcepibile. Per lui è stato “un miracolo di Natale” e non potrebbe essere più felice dei risultati ottenuti.

Il piccolo Arthur soffre di anossia a causa di complicazioni durante il parto e la sua vita è stata gravemente compromessa. Poco dopo la nascita, dormiva con difficoltà, piangeva per ore e non riusciva a tenere il collo dritto. I medici brasiliani hanno assicurato ai familiari preoccupati che non si poteva fare nulla e che ogni tentativo di trovare una soluzione sarebbe stato vano. Per fortuna, Rodrigo decise invece di ascoltare il suo cuore.

La settimana prima della partenza, Arthur riusciva a dormire meglio, a controllare meglio i suoi capricci e a tenere il collo fermo. La combinazione di cellule staminali e l’eccellente lavoro svolto dai terapisti OT e PT di BBH hanno svolto un ruolo di catalizzatore determinante per il rinvigorente miglioramento del nostro giovane paziente.

Ora è giunto il momento di tornare in patria e mostrare alla madre di Arthur e a tutti gli altri amici e cari i primi segni di miglioramento già sperimentati. A tempo debito, speriamo di avere l’onore di vedere Arthur sottoposto a un secondo trattamento con cellule staminali presso il Better Being Hospital. Aspettiamo tutti lui e suo padre a braccia aperte.

Riferimenti

  1. Intravenous grafts recapitulate the neurorestoration afforded by intracerebrally delivered multipotent adult progenitor cells in neonatal hypoxic-ischemic rats
  2. Umbilical cord blood cells and brain stroke injury: bringing in fresh blood to address an old problem
  3. Marrow stromal cells migrate throughout forebrain and cerebellum, and they differentiate into astrocytes after injection into neonatal mouse brains
  4. Human cord blood transplantation in a neonatal rat model of hypoxic-ischemic brain damage: functional outcome related to neuroprotection in the striatum
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